Il cedro Mano di Budda è un particolare agrume ornamentale conosciuto in Cina e Giappone sin dall’antichità. Il cedro Mano di Budda è chiamato in questo modo per la particolare conformazione dei suoi frutti i cui spicchi non si sviluppano nella solita forma tondeggiante ma ogni spicchio si separa dagli altri sviluppandosi come un’unità a sé stante, creando un frutto molto curioso e appariscente che sembra avere molteplici dita.

È possibile usare questo particolare agrume in cucina sia per canditi davvero spettacolari come profumo e gusto sia come ingrediente insolito nelle insalate perché la sua parte bianca non è amara come succede nella maggior parte degli altri agrumi ma dolciastra.

Agrume la mano di BuddaCedro mano di Buddha: caratteristiche

La pianta che produce questo agrume è un sempreverde che può crescere come un grosso cespuglio o un piccolo alberello che, in condizioni ottimali e in piena terra, non supera i 5 metri di altezza.

Appartiene alla famiglia delle Rutacee e il suo nome scientifico è Citrus medica var. sarcodactylus ed è, come attesta il suo nome, una varietà di cedroI suoi rami sono lunghi e ricoperti da spine con foglie oblunghe di colore verde chiaro grandi e rade che sono rossicce in germoglio.

La fioritura è più abbondante in primavera ma qualche fiore si trova sulla pianta tutto l’anno, i fiori a mazzetti o singoli ma sempre profumatissimi, sono bianchi venati di viola ma ne esiste una varietà con fiori completamente bianchi.

I frutti persistono a lungo sulla pianta in diversi stadi di maturazione, sono verde intenso da immaturi e si colorano di un bel giallo vivo a maturazione avvenuta.

Sono di grande pezzatura, bitorzoluti e stellati con le “dita” che a seconda delle varietà possono essere aperte o chiuse, con buccia spessa e una parte bianca interna dolciastra che riempie le “dita”. Il cedro Mano di Budda ha pochissima polpa piuttosto acidaLe dita a seconda delle varietà possono essere in numero di cinque sino a raggiungere il numero di venti unità.

I frutti si raccolgono principalmente da ottobre a tutto dicembre ma i migliori sono quelli di ottobre derivanti dalla fioritura di maggio-giugnoSpesso questa mutazione non ha i semi tuttavia se li possiede possono essere piantati e sono fertili.

Esistono almeno sei varietà di questo agrume coltivate in Cina in modo intensivo ma anche negli USA. Alcune di queste varietà hanno le dita ravvicinate (chiuse) altre le hanno semiaperte e altre ancora formano una stella perché sono completamente aperteQuest’ultimo tipo incontra maggiormente il favore degli europei mentre la varietà con le dita chiuse è più apprezzata nel continente asiatico.

In Asia con la pianta di questo agrume si creano dei bonsai particolarmente apprezzati perché ornamentali tutto l’anno per la persistenza del fogliame, per la fioritura profumata e per la bellezza dei loro frutti.

Coltivare la pianta mani di Muddha

Questa pianta non è di facilissima coltivazione perché non solo non sopporta il gelo ma soffre anche in presenza di calore eccessivo e di siccitàAma il clima stabile caldo temperato e si trova bene in collina dove la frequente brezza le giova e contrasta la cocciniglia, un insetto succhiatore simile all’afide, a cui è soggetta.

Se il territorio nel quale vuoi collocarla non presenta simili caratteristiche allora è meglio coltivarla in vaso dove si trova ugualmente bene. Se vuoi coltivarla in piena terra non farle mancare le annaffiature, mettila in una posizione semi soleggiata e ogni autunno prima dell’inverno aggiungi ai piedi della tua pianta abbondante stallatico ben maturo.

In primavera un buon concime per agrumi favorirà la ripresa vegetativa: accertati che vi sia una buona quantità di ferro indispensabile per la sana crescita di queste piante. In inverno copri la tua pianta e diminuisci drasticamente le annaffiature.

Ricorda che il cedro Mano di Budda soffre se la temperatura diminuisce sotto i 7-8 gradi sopra lo zeroPer quanto riguarda la potatura va eseguita in modo leggero, accorciando i rami troppo lunghi per dare un aspetto più compatto all’albero e togliendo le parti secche e malate e i succhioni se l’alberello è stato innestato.

Per il trapianto scegli il periodo autunnale e acquista piante coltivate in vaso perché il cedro Mano di Budda attecchisce con difficoltà e mal sopporta i trapianti.

Agrume mano di BuddhaCedro mani di Buddha: coltivazione in vaso

In tutta l’Italia settentrionale, tranne che in rare zone della Liguria, è necessario coltivare questo agrume ornamentale in vaso per poterlo ritirare appena le temperature scendono anche se solo di notte.

Scegliamo un bel vaso capiente: perfetto sarebbe un bell’orcio toscano in terracotta, particolarmente adatto per gli agrumi in quanto questo fragile materiale fa respirare le loro radici al contrario della plastica.

Inseriamo un buon drenaggio perché anche se non ama la siccità questa pianta non sopporta i ristagni d’acqua che fanno marcire le sue radici. Scegliamo un ottimo terriccio per agrumi già pronto e ben bilanciato.

Il cedro Mano di Budda vuole annaffiature frequenti e abbondanti da aprile a settembre che si diradano a poco a poco, specialmente se ritiriamo la pianta in serra oppure in una luminosa veranda dove farla svernare.

Possiamo riportarla all’aperto quando le temperature sono superiori ai 10 gradi sia diurne che notturne. La potatura va eseguita in primavera ma solo per i rami secchi o rotti e se diventa troppo ingombrante accorciamo della metà i rami più lunghi ogni due o tre anni.

Per dare vigore all’alberello ogni primavera, quando lo riportiamo all’aperto, togliamo lo strato superficiale del terreno e lo sostituiamo con un miscuglio di terriccio fertile e di concime per agrumi.

Collochiamo il grosso vaso in una posizione riparata e non troppo assolata ma ben luminosa senza spostarlo più per tutta la bella stagione.

Agrume mano di Buddha: proprietà

Questo agrume, essendo una mutazione del cedro, ha le sue stesse proprietà ma avendo poco succo queste si racchiudono principalmente nella buccia e nella polpaIl suo scarso succo però è ricco della preziosa vitamina C e di vitamine del gruppo B.

La buccia è benefica per l’intestino perché è ricca di fibre, inoltre possiede i flavonoidi, potenti antiossidanti benefici per tutto l’organismo. È utile anche per chi fa dieta perché ha pochissime calorie.

Dalla sua profumata buccia si ricava un olio profumatissimo e particolarmente adatto per contrastare l’antiestetica cellulite mischiando poche sue gocce con l’olio di mandorle e poi massaggiando la parte colpita da cellulite con questo profumatissimo olio.

In Cina la scorza essiccata di questo agrume viene prescritta dalla medicina tradizionale come tonico e stimolante. Questo frutto viene impiegato più come ornamento e bellezza che come ingrediente culinario.

Può essere usato per profumare la biancheria e i cassetti, oppure può far bella mostra di sé come centrotavola o come vistosa composizionePuò guarnire importanti piatti di pesce e di molluschi oppure le sue dita affettate finemente possono costituire un sapore insolito nelle insalate.

Le “dita” possono essere tagliate longitudinalmente e poi candite per creare fantastici stuzzichini o per diventare un profumato e insolito ingrediente per dolci di qualità.Le scorzette del cedro Mano di Budda possono essere usate al posto di quelle dei limoni per guarnire e profumare i liquori per esempio la vodka.