La Papeda delle Mauritius appartiene a un sotto-gruppo di agrumi acidi asiatici che pochi europei conoscono. Detta anche Combava, è nota per le sue caratteristiche ornamentali e di resistenza all’umido e al freddo.

Parecchi agrumi che appartengono ai Papeda possono essere coltivati al di fuori della fascia climatica mite che permette di coltivare gli agrumi in piena terra.

Conoscere la Papeda

La Papeda appartengono a un numeroso gruppo di agrumi non molto coltivato ma presente in numerose forme selvatiche, preziose per la loro biodiversità. Gli agrumi si ibridano con facilità e si ritiene che le Papeda si siano differenziate da un antenato comune, un ibrido tra cedro e lime, oppure una mutazione spontanea della limetta.

Questo agrume è uno dei più antichi del suo gruppo e si trova allo stato selvatico nelle sue zone d’origine in IndonesiaLa Papeda delle Muritius viene coltivata in tutta l’Indonesia e in Malesia ma anche in Thailandia e in Cambogia. Prende il nome dall’isola di Mauritius perché in quest’isola è diffusa la sua coltivazione e il suo consumo.

Non viene coltivata in grandi piantagioni ma è diffusa la coltivazione familiare e i piccoli appezzamentiQuesto particolare tipo di agrume, benché si sia ambientato piuttosto bene in Italia, non si è mai diffuso rimanendo una pianta rara e poco conosciuta.

PapedaPapeda: le caratteristiche

La Papeda delle Mauritius appartiene alla famiglia delle Rutacee, al genere Citrus e al sottogenere Papeda. Il suo nome scientifico è Citrus hystrix.

Si presenta come un arbusto o un alberello sempreverde dal tronco sottile e molto ramificato vicino alla base, con numerosi sottili ramoscelli di colore verde scuro che portano lungo tutta la loro superficie numerose spine rigide.

Le grandi foglie hanno una forma caratteristica ovato-oblunga con il picciolo che è alato e ha le dimensioni della foglia. Il loro colore è un bel verde scuro brillante, più chiaro nella pagina inferiore, la loro consistenza è coriacea.

I fiori ascellari o terminali sono numerosi, piuttosto piccoli, con un bocciolo globoso di colore bianco sfumato di rosa e molto profumati. Sbocciano copiosi in primavera ma qualche fiore è possibile trovarlo sulla pianta per tutta la bella stagione.

Il frutto, di piccole dimensioni, circa 4 cm di larghezza è globoso o ovale spesso allungato all’attaccatura come un fico e con un picciolo molto corto. La buccia è fortemente increspata e irregolare di un colore verde acceso che vira al verde-giallo a piena maturazione.

Al di sotto della buccia vi è una spessa parte bianca che racchiude gli spicchi che a loro volta contengono una polpa leggermente profumata di colore verde giallastro. I semi sono simili a quelli del limone e possono essere numerosi o molto rari a seconda delle varietà. Il succo è molto aspro e leggermente amarognolo.

I frutti iniziano ad essere maturi da agosto ma si mantengono a lungo sulla pianta ed è possibile raccogliere qualche frutto anche nei mesi autunnali.

Pianta della Papeda delle Mauritius

Come coltivare la Papeda delle Mauritius

La Papeda delle Mauritius dovrebbe prosperare in piena terra nella fascia climatica dei limoni, tuttavia in Italia e in Francia la si coltiva in un ampio vaso per timore di danneggiare una pianta così preziosa. Si sa che questa pianta sopporta temperature di qualche grado sotto lo zero per breve tempo ma sarebbe meglio non rischiare.

Quindi coltivala in un grosso contenitore, perfette le grosse conche di terracotta che si usano per tenere i limoni in vaso, curando bene il drenaggio del terreno ma nello stesso tempo non facendole soffrire la sete.

Infatti la Papeda delle Mauritius vuole terreno fertile, soffice, drenato e non completamente asciutto evitando però troppa umidità e ristagni d’acqua che farebbero marcire le radici. Preferisce i terreni leggermente acidi e mal sopporta il calcare.

Collocala in una posizione soleggiata ma riparata perché non ama il vento forte che danneggia le sue grandi foglie e i fiori. Trae giovamento se la metti contro un muro che la ripara e che rilascia il calore durante la notte.

Un’altra cosa alla quale devi porre attenzione è la concimazione che è importante perché questo agrume fiorisce abbondantemente e i suoi fiori si trasformano in tanti frutti solo se ha abbastanza nutrimento per portare a termine la fruttificazione.

È consigliabile acquistare un concime specifico per agrumi, meglio se liquido, il migliore che riesci a reperire e di somministrarlo, seguendo le indicazioni, dalla ripresa vegetativa sino all’autunno.

Prima di ritirare il vaso per l’inverno concima la Papeda delle Mauritius con del compost o del concime organico molto maturo per nutrire le sue radici somministrandolo superficialmente. Il luogo migliore per far svernare questo agrume è una serra fredda, facendo attenzione che le temperature stabilmente, anche la notte, siano sui 10° C.

Pianta della Papeda delle Mauritius: come prendersene cura

Cambiala di vaso ogni due o tre anni poi quando è cresciuta e non puoi più rinvasarla abbi cura ogni anno, fallo anche negli anni che non la rinvasi, di cambiare la terra superficiale del vaso. Mischia la nuova terra con del buon concime per agrumi e se ne hai la possibilità aggiungi anche una o due manciate di cenere di legna.

Per quanto riguarda la moltiplicazione ti consiglio di prendere una bella piantina innestata, non perché i suoi semi non germinino con facilità, ma perché la Papeda delle Mauritius è una pianta a lenta crescita e possono passare parecchi anni prima che porti frutti. Invece le piante innestate non solo entrano prima in fruttificazione ma sono più qualitative.

La potatura deve essere leggera: togli i rametti troppo fitti e secchi, spunta qualche germoglio per regolarizzare la chioma che a volte è un po’ disordinata.

Per quanto riguarda la maturazione dei frutti, che vanno colti al giusto grado di maturazione perché staccati dalla pianta non maturano più, anche qui ci vuole perizia. Spesso, essendo il frutto maturo sul verde, non si capisce a che punto sia la maturazione se è pronto per essere raccolto o no. Si può torcere leggermente il picciolo del frutto: se questo è maturo dovrebbe staccarsi senza troppe difficoltà.