La pianta del mandarino fra gli agrumi dolci è quello più coltivato a livello mondiale dopo l’aranciaColtivare i mandarini conviene perché questo agrume dolce è molto ricercato nel periodo invernaleI mandarini fanno bella mostra di sé anche sulle nostre tavole, specie durante le feste natalizie, per poi farsi da parte a fine febbraio e ricomparire puntuali a fine ottobre.

Date le sue origini cinesi, scherzosamente gli fu dato il nome di mandarino facendo riferimento alle massime autorità cinesi di quel tempo, i mandarini, che vestivano con vesti di un colore che ricordava il colore della buccia di questo frutto.

I fiori di questa pianta hanno il gentile significato di “virtù nascosta” per il persistente e delicato profumo che la pianta emette quando fiorisce in maniera abbondante con i suoi piccoli bianchi fiori che formano una fioritura delicata e piena di grazia.

Coltivare i mandarini significa anche coltivare una pianta ornamentale perché è sempreverde, molto appariscente non solo quando fiorisce ma anche quando è in fruttificazione con i suoi frutti di colore arancio che spiccano fra il fogliame.

Coltivazione mandarinoLa pianta del mandarino: caratteristiche

Il mandarino è un albero da frutto che appartiene alla famiglia delle Rutacee, al genere Citrus e il suo nome scientifico è Citrus reticulata.

È uno dei tre agrumi originali insieme al cedro e al pomelo dal quale sono derivati tutti gli altri tipi di agrumi ed è l’unico agrume originale classificato fra gli agrumi dolci mentre il cedro e il pomelo sono classificati fra gli agrumi acidi.

La classificazione botanica del mandarino è piuttosto complessa infatti i mandarini coltivati si dividono in ben cinque gruppi, ciascuno dei quali ha molte varietà.

Mandarino king

Il suo nome scientifico è Citrus nobilis o Citrus deliziosaQuesto gruppo di origine cinese fu il primo ad arrivare in Europa e pare che sia un ibrido fra l’arancio dolce e il mandarancioLa pianta è robusta e vigorosa con profonde radici a fittone, alta sino a 4,5 metri con chioma espansa che ha un notevole sviluppo.

Le spine sono presenti solo sui succhioni e possiede foglie di forma ovale lanceolata con un picciolo dotato di piccole alette. I fiori del Mandarino King sono bianchi, piccoli, con un ottimo profumo e crescono singolarmente quest’ultima caratteristica è uno dei segni distintivi di questo gruppo.

I frutti sono di pezzatura media, globosi e depressi alle estremità con una buccia sottile di colore arancio vivo che non aderisce alla polpaQuest’ultima si caratterizza per avere una colorazione arancio, è aromatica e piuttosto ricca di semi.

Coltivare i mandarini King non è una coltura tanto diffusa a motivo dei suoi numerosi semiInvece la coltivazione di una sua varietà l’“Avana” di cui esistono cultivar apirene (prive di semi) è molto più comune.

Mandarino Cleopatra

Al secondo gruppo appartiene il Mandarino Cleopatra dal nome scientifico di Citrus reshni che annovera numerose varietà. Questo gruppo è originario dell’India e fra le sue caratteristiche principali si può notare che il Mandarino Cleopatra sviluppa delle piante che hanno una classica forma arrotondata e uno sviluppo piuttosto compatto.

Le foglie delle piante appartenenti a questo gruppo sono piccole, hanno una forma particolarmente stretta e una tipica colorazione verde scuro. I suoi fiori si caratterizzano per essere piuttosto piccoli dalla colorazione biancastra e molto profumata.

Producono frutti di pezzatura minuta globosi e depressi ai poli con una buccia dalla colorazione arancio che aderisce poco alla polpa. La polpa può contare su un ottimo sapore ma ha anche una notevole quantità di semi.

Coltivare i mandarini Cleopatra non è conveniente per i frutti ma per impiegare questa pianta come portainnesto per altre varietà più qualitative però è bello anche come albero ornamentale.

Mandarancio

Il Mandarancio è il terzo gruppo e le sue origini sono incerteNon si sa bene se derivi da un incrocio fra un mandarino e un arancio oppure sia un ibrido derivato da un mandarino e da un chinotto.

La pianta del Mandarancio è un albero dalle dimensioni ridotte con la chioma arrotondata e aperta e con i rami provvisti di spineLe sue foglie dalla colorazione verde viva hanno forma lanceolata e i fiori profumati che si sviluppano singoli o riuniti in infiorescenze di modeste dimensioni.

I frutti hanno una buccia sottile, che è possibile togliere con facilità, con una tipica colorazione arancione e possono contare su una polpa succosa e particolarmente dolceI semi sono piccoli di forma appuntita anche se al giorno d’oggi molte varietà sono apirene.

Questo gruppo si caratterizza per essere più precoce come maturazione della sua frutta rispetto agli altri gruppi di mandarini e per avere una più elevata resistenza alle basse temperature.

La sua varietà più nota è quella delle clementine che ormai la maggior parte degli esperti indica come specieLe clementine con le loro varietà spesso apirene vengono prodotte in quantitativi considerevoli.

Coltivare i mandarini della varietà “Clementine” è molto redditizio perché questa varietà risulta l’agrume più richiesto sul mercato mondiale dopo l’arancia.

Mandarini Satsuma

Il quarto gruppo è quello dei Mandarini Satsuma il cui nome scientifico è Citrus unshiuLa pianta è di dimensioni medio piccole con foglie di colore verde scuro che hanno una forma ellittica sono piuttosto grandi e con apice appuntito.

I fiori bianchi e profumati appaiono sulla pianta in primavera singoli o in gruppi. Il frutto dei Mandarini Satsuma è di pezzatura media depresso alle estremità e con buccia sottile di colore arancione che si stacca con facilità dalla polpa. La polpa è succosa e in molte varietà non presenta semi al suo interno.

I frutti raggiungono la piena maturazione appena la buccia ha finito di colorarsi e se si lasciano sulla pianta più a lungo la buccia staccata del tutto dalla polpa si gonfia così questi frutti raggiungono dimensioni che si avvicinano a quelle delle arance.

Questo gruppo ha una buona resistenza al freddo e per la lunga persistenza dei frutti sulla pianta viene utilizzato anche come pianta ornamentale. Per la sua rusticità e per la sua resistenza al freddo superiore a quella degli altri gruppi, viene utilizzato per abbellire giardini privati e pubblici e anche in giardini verticali, ma solo dove il clima mite lo consente.

Mandarini Tangerini

L’ultimo gruppo è quello dei Mandarini Tangerini, un gruppo molto eterogeneo che alcuni ibridatori come il giapponese Tanaka considerano una specie a sé stanteInfatti il Tangerino è un ibrido che deriva dall’incrocio fra il mandarino e l’arancio.

La pianta è di dimensioni medio piccole con foglie lanceolate più larghe rispetto a quelle degli altri mandarini. Il frutto possiede una piccola protuberanza a un’estremità da cui esce il picciolo così come accade in certe varietà di limoni. La forma del frutto è rotonda con buccia di colore arancio acceso tendente al rosso si leva con facilità e la sua polpa ha gusto dolce.

Mandarino piantaLa pianta del mandarino: coltivazione

Prima di coltivare i mandarini occorre tenere ben presente che la pianta di mandarini, come la maggior parte degli agrumi, teme il freddo e si sviluppa al meglio in un clima caldo con inverni miti e con temperature comprese fra i 13 e i 30°C.

Temperature attorno allo zero danneggiano le piante e se si protraggono per più giorni le rovinano in modo permanente, anche se alcuni gruppi di mandarini come i Satsuma sono leggermente più tolleranti nei riguardi delle temperature rigide.

Il mandarino preferisce una posizione in pieno sole ma riparata dai venti forti che possono provocare rottura di rami e caduta dei frutti. Il terreno ideale per la sua coltivazione è fertile, profondo, ben drenato e leggermente acido.

È intollerante di terreni alcalini o compatti perché le sue radici poco sopportano i ristagni di acqua e se il terreno è eccessivamente umido si ammalano facendo morire la pianta. Per quanto riguarda la concimazione il mandarino è una pianta esigente.

Infatti per crescere rigoglioso e produrre molta frutta vuole essere concimato con letame ben maturo dopo la raccolta ma ha bisogno anche di periodici apporti di concime minerale completo distribuiti dalla primavera all’autunno. Il mandarino per produrre frutta in modo abbondante necessita di regolare apporto idrico specie nei periodi più caldi.

Questo agrume si moltiplica per innesto e i portainnesti più usati sono l’arancio trifogliato, l’arancio amaro e il mandarino CleopatraIl periodo ottimale per eseguire la piantagione di giovani piante di mandarini è l’inizio della primavera così sono subito messe nella condizione di emettere nuove gemme e nuove radici.

Le distanze dell’impianto variano a seconda della maggiore o minore vigoria del portainnesto e in genere la forma di allevamento adottata è a globo a chioma pienaI rami vengono tenuti sollevati a 50 cm da terra per permettere di eseguire più agevolmente le operazioni di potatura, di taglio dell’erba, di zappatura sotto chioma e di raccolta dei frutti.

La potatura è leggera e si esegue dopo la raccolta della frutta. Consiste nel togliere i succhioni, i rami secchi o malati e sfoltire i rametti all’interno della chioma per far passare in tutta la pianta l’aria e la luce.

Pianta di mandarino in vasoLa pianta del mandarino: coltivazione in vaso

Coltivare il mandarino in vaso non è molto difficile o per lo meno non è più difficile che coltivarvi altri agrumi, quindi è un vero peccato che questa coltivazione non sia più diffusa.

Vi sono poche accortezze damettere in pratica perché la tua pianta di mandarini sia sempre rigogliosa e ti dia abbondante frutta. Per prima cosa dobbiamo curare molto bene il drenaggio del vaso perché questo agrume non sopporta i ristagni di acqua che fanno marcire le sue radici.

Poi perché terra e radici respirino bene e non si surriscaldino eccessivamente prendi un contenitore in terracottaRiempiamo il vaso con terra specifica per agrumi e diamo abbondante acqua alla pianta ma solo quando il terreno del vaso è ben asciutto.

La pianta di mandarino è esigente nei riguardi del concime tanto più se la si alleva in vaso dove è facile che manifesti segni di sofferenza per la mancanza di qualche minerale.

Quindi dopo una concimazione primaverile a base di concime organico, somministriamole per tutta la durata del suo ciclo vegetativo un concime per agrumi, circa una volta al mese, attenendoci alle istruzioni contenute nella confezione del prodotto.

Collochiamo il vaso in un posto luminoso e assolato ma riparato dal vento che questo agrume soffre particolarmente. Se abiti in una zona dove il clima si mantiene mite tutto l’anno allora puoi tenere il vaso all’aperto anche durante l’inverno, coprendolo con una protezione nei periodi più freddi.

Se invece le temperature invernali scendono sotto i 5 gradi allora occorre ritirare il tuo mandarino in un luogo luminoso e asciutto dove per uno svenamento ottimale la temperatura sia diurna che notturna non scenda sotto i 10 gradi.

Finito l’inverno, quando le temperature primaverili diventano stabili, allora possiamo rimettere fuori il vaso che va osservato con cura per verificare il suo stato di saluteBisogna fare attenzione e guardare bene anche sotto le foglie e all’interno della chioma dove con più facilità si possono annidare i parassiti.

Se vogliamo rinvasarlo, ogni 2 anni è necessaria questa operazione per cambiare la terra ormai sfruttata e per allargare se è possibile il vaso, il periodo migliore è la primavera. Coltivare il mandarino significa godere di una pianta longeva, di lenta crescita.

La pianta del mandarino: proprietà del suo frutto

I mandarini sono un frutto delicato che viene raccolto a completa maturazione perché staccati dalla pianta non maturano. I mandarini migliori si presentano con la buccia lucida e non eccessivamente staccata dalla polpa e piuttosto pesanti perché pieni di succoLa polpa del mandarino è ricca di vitamine e di minerali.

Contiene molta vitamina C così importante per contrastare i raffreddori, possiede la vitamina A e numerose vitamine del gruppo B inoltre contiene anche la vitamina P che combatte la ritenzione idrica e favorisce la diuresi.

Il mandarino è ricco di minerali come il ferro, il magnesio, il calcio e il potassio che regolano la pressione arteriosa e sono così utili per le ossaLe fibre contenute in questo agrume sono molto utili per il benessere dell’intestino e anche lo stomaco beneficia di questo frutto nutriente e digestivo.

La sua buccia è piena di limonane un composto che è un forte antiossidante ed è dalla buccia che si ricava un olio essenziale in grado di ritardare l’invecchiamento della pelle, di calmare l’ansia e combattere l’insonnia.

La buccia del mandarino contiene anche un’altra importante sostanza, la nobitelina, che previene l’obesità, l’artereosclerosi e il diabete di tipo 2. È davvero utile coltivare i mandarini per poter usufruire di un frutto appena raccolto dalla pianta e quindi con tutte le sue qualità organolettiche intatte.